Dorothy Nevile Lees: una vita per Edward Gordon Craig
di Amalia Imparato

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Sunto: Dorothy NevileLees (1880-1966), scrittrice e giornalista inglese, visse a Firenze dal 1903 fi no alla morte. Dalla sua residenza a Firenze, “una torre con vista”, scrisse numerosi articoli per riviste e giornali inglesi e americani. Nel 1907 pubblicò due libri “Scenes and Shrines in Tuscany” e “Tuscan Feasts and Tuscan Friends”. Nello stesso anno conobbe Edward Gordon Craig (1872-1966), regista, scenografo nonché teorico del teatro, e insieme collaborarono alla pubblicazione di «The Mask» e alla “Scuola di Arte del Teatro” presso l’ “Arena Goldoni”. Dopo la partenza di Craig da Firenze, continuò a scrivere come corrispondente della stampa estera su “The Times” di Londra e sul “Christian Science Monitor” di Boston. Durante le due guerre mondiali restò in Italia e ricevette inoltre un riconoscimento dal Comando Militare degli Alleati, per l’apporto fornito durante la Seconda Guerra mondiale. Trascorse gli ultimi anni della sua vita nella sua casa di Via Foscolo, Bellosguardo, un’assolata collina con una vista panoramica su Firenze. Dorothy mantenne la corrispondenza con Craig per tutta la vita. La morte raggiunse entrambi nel 1966.

Abstract: Dorothy Nevile Lees (1880-1966), English author and journalist, lived in Florence from 1903 until her death. She wrote several articles from her “tower with a view” in Florence for British and American reviews and newspapers. She published two books “Scenes and Shrines in Tuscany” and ‘Tuscan Feasts and Tuscan Friends” in 1907. In the same year she met Edward Gordon Craig (1872-1966) director, stage designer, theorist of theatre, she collaborated with him on publication of «The Mask» and “The School of the Art of Theatre“ at the “Arena Goldoni”. After Craig left Florence, Dorothy continued to write as a foreign correspondent for “The Times” of London and the “Christian Science Monitor” of Boston.She stayed in Italy during the two world wars and, in recognition of her services to the Allies during the Second World War, she was awarded a diploma by the Allied Military Command. She spent the last years of her life in via Foscolo, a Bellosguardo, a sunny hill with a panoramic view on Florence. Dorothy maintained an epistolary contact with Craig all lifelong. Death overtook both in 1966.

Amalia Imparato. Laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi “La Sapienza”. Vincitrice di concorso ordinario a cattedre per esami e titoli nelle Scuole e Istituti Statali di Istruzione Secondaria di Primo e Secondo Grado, è in possesso dell’abilitazione all’insegnamento per Discipline Letterarie e Latino, Storia dell’Arte, Storia e Filosofia ed è docente a tempo indeterminato di Materie letterarie e Latino nel Liceo Scientifico Statale “Marcello Malpighi” di Roma. Ha seguito e partecipa regolarmente a numerosi corsi di aggiornamento e formazione professionale. Nell’Istituto presso il quale presta servizio, da diversi anni è referente e coordina le attività dei giovani lettori, alunni della scuola selezionati tra i cosiddetti “lettori forti”, in possesso dei requisiti necessari per far parte della Giuria del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti di Benevento, che ogni anno viene assegnato da una giuria di oltre cinquecento ragazzi provenienti da Scuole secondarie superiori italiane ed estere. All’impegno professionale nella scuola si aggiunge la sua profonda passione per la musica e il canto corale, attività iniziata nei primi anni dell’adolescenza, che continua ancora oggi a praticare a livello semiprofessionale in un coro polifonico, la “CorAle Femminile Aureliano” di Roma, che si esibisce in contesti artistici prestigiosi e di squisito valore culturale, apportando il proprio contributo musicale ricercato e prezioso con la proposta di un repertorio che spazia dal canto gregoriano alla polifonia sacra e profana di epoche differenti, nonché brani di musica corale ispirati alla sperimentazione più ardita della musica contemporanea.

ArteScienza Anno VIII, N.15 giugno 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arte e Scienza, verso una ricomposizione culturale
di Luigi Campanella

Sunto. Nella società post-industriale, in cui viviamo, la cultura sembra prevalere sempre di più sulla struttura, riconoscendo alla dimensione creativa delle attività umane il ruolo di guida e di orientamento. La tradizionale articolazione della cultura in umanistica e scientifica deriva da una visione sbagliata, ma soprattutto da una politica di potere delle scuole accademiche. Un segnale di cambiamento verso la uni-tarietà della cultura è la sua visione e concezione di bene culturale: prima era so-stanzialmente il reperto umanistico, oggi anche lo strumento scientifico. La bellezza estetica degli strumenti ne valorizza la ricollocazione all'interno di un ambiente, di un’atmosfera similmente a quanto avviene per le opere d'arte. Un'altra ricomposi-zione culturale, con la rivalutazione della storia della scienza e degli archivi storici, riguarda il rapporto fra teoria ed esperienza.